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IN TOSCANA, al confine tra MUGELLO e VAL DI SIEVE, prendendo da DICOMANO la direzione verso FORLì, dopo circa 10 chilometri quasi al confine con la ROMAGNA , tra la valle dell'ACQUA CHETA ed il MONTE FALTERONA, troviamo il paese di SAN GODENZO, nella cui famosa abazia nel 1302 DANTE ALIGHIERI convenne con gli esuli guelfi bianchi e Ghibellini.

SAN GODENZO comune della MONTAGNA FIORENTINA ha una notevole estensione territoriale ed ha un dislivello tra il punto più alto (M. Falco, m 1658) e quello più basso (oltre Ponte alla Corella, m 240) di oltre 1400 metri, mostrando delle caratteristiche rudemente alpestri, con monti strapiombanti e profonde vallate. Dal territorio del Comune di San Godenzo, nella frazione de Il CASTAGNO D'ANDREA è possibile entrare nell'area protetta del PARCO NAZIONALE FORESTE CASENTINESI, MONTE FALTERONA e CAMPIGNA, una tra le piu'suggestive porte del versante fiorentino del Parco.

martedì 19 dicembre 2017

Troppa plastica nel compost, sequestri anche in Mugello

Troppa plastica nel compost

sequestri anche in Mugello

 

 

Troppa plastica nel compost venduto alle aziende agricole, è scattato il sequestro ieri per l’impianto di trattamento meccanico biologico di Case Passerini a Sesto Fiorentino da parte dei Carabinieri Forestali di Borgo San Lorenzo insieme al Nucleo Polizia Provinciale della Procura di Firenze.
Sotto sequestro circa 570 tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da “compost fuori specifica” attualmente depositati presso tre aziende agricole poste nei Comuni di Borgo San Lorenzo, Scarperia e San Piero e Lastra a Signa.
L’amministratore delegato della società dei rifiuti Alia, Livio Giannotti, è indagato con altri quattro dirigenti. Le accuse sono di traffico di rifiuti e frode in commercio, ma riguardano anche l’emissione dei cattivi odori dall’impianto.
Ecco il comunicato completo dei Carabinieri:
In data odierna personale appartenente alla Sezione di Polizia Giudiziaria Carabinieri – Nucleo Polizia Provinciale della Procura di Firenze e Stazione Carabinieri Forestale di Borgo San Lorenzo, in ottemperanza a quanto disposto in data 12.12.2017 con decreto dal G.I.P. Dott. Alessandro MONETI, hanno eseguito il sequestro preventivo dell’impianto denominato T.M.B. – Trattamento Meccanico Biologico della società ALIA Servizi Ambientali SpA posto in loc. Case Passerini nel Comune di Sesto Fiorentino (FI) via del Pantano,379 nonché di 570 ca. tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da “compost fuori specifica” identificabili con il CER 190503 prodotti presso il citato impianto T.M.B. ed attualmente depositati presso tre aziende agricole poste nei Comuni di Borgo San Lorenzo, Scarperia e San Piero e Lastra a Signa. 
A decorrere dal 13 marzo scorso, per effetto di fusione per incorporazione delle società ASM spa, Publiambiente Spa, e CIS srl in Quadrifoglio Spa, quest’ultima ha assunto la denominazione ALIA Servizi Ambientali Spa. 
Presso l’impianto T.M.B. viene effettuata la selezione ed il compostaggio dei rifiuti solidi urbani, rifiuti organici da raccolta differenziata e rifiuti vegetali provenienti dal territorio di competenza della società ALIA SpA. Tra le linee di produzione presenti all’interno del citato impianto vi è una dedicata alla produzione di ammendante compostato misto (compost).
Il Giudice ha disposto tale provvedimento, su richiesta della Procura della Repubblica di Firenze, ravvisando a carico dell’amministratore delegato-Direttore Generale, del responsabile della Direzione Gestione Impianti nonché di altri tre dirigenti/funzionari della società ALIA SpA, le ipotesi di concorso nei reati di traffico di rifiuti, frode in commercio ed emissione di maleodoranze atte a molestare le persone.
Tale decreto è stato emesso sulla base di accertamenti condotti dal personale della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Firenze Aliquota Carabinieri, Nucleo Polizia Provinciale, Stazione Carabinieri Forestale di Borgo San Lorenzo e Dipartimento ARPAT di Firenze nell’ambito di un’indagine che nel maggio scorso aveva già comportato la perquisizione della sede della società ALIA SpA nonché l’ispezione di vari suoi impianti di gestione dei rifiuti .
Le indagini hanno consentito di accertare l’illecito conferimento a 9 aziende agricole, poste in varie località della provincia di Firenze, complessivamente di kg. 1.241.740, di rifiuti speciali non pericolosi costituiti da “compost fuori specifica” identificabili con il CER 190503 prodotti presso l’impianto T.M.B. – Trattamento Meccanico Biologico della società ALIA Spa.
In particolare la società ALIA Spa, anziché conferire in discariche autorizzate aveva consegnato detti rifiuti alle aziende agricole attestando falsamente, attraverso la produzione di documentazione accompagnatoria DdT, che il materiale conferito fosse ammendante compostato misto (compost) anziché rifiuto speciale non pericoloso come viceversa accertato grazie alle indagini esperite. 
In particolare grazie anche alla collaborazione con il Dipartimento dell’Ispettorato Centrale della Tutela e della Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari – I.C.Q.R.F. del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, è stato possibile accertare che nel materiale consegnato alle aziende agricole vi era la presenza di una quantità di materiali plastici, vetro e metalli (frazione di diametro ?2 mm) superiore a quella consentita dalla normativa vigente determinando pertanto la classificazione dello stesso materiale come rifiuto speciale non pericoloso “compost fuori specifica” identificabile con il CER 190503 anziché ammendante compostato misto (compost).
Alle citate aziende agricole quindi, anziché consegnare, come pattuito, dell’ammendante che, come recita la normativa vigente, avrebbe consentito in quanto fertilizzante di conservare o migliorare le caratteristiche fisiche, chimiche o l’attività biologica dei terreni, venivano recapitati dei rifiuti; da qui l’accusa di frode in commercio ai danni delle suddette aziende agricole.
Il mancato conferimento in discarica dei citati rifiuti ha consentito alla società ALIA SpA di conseguire un ingiusto profitto, consistente nel risparmio di spesa al momento quantificato in oltre 66.000 €.
Le indagini hanno infine consentito di accertare come l’impianto T.M.B., diversamente da quanto stabilito dall’autorizzazione all’esercizio posseduta dalla società ALIA SpA, non fosse mantenuto “in depressione” in quanto varie parti strutturali dello stesso non erano idonee a contenere le maleodoranze generate al suo interno dalla fermentazione dei rifiuti organici impiegati per la produzione del compost. Tale situazione ha consentito di diffondere in atmosfera degli odori molesti prodotti all’interno dell’impianto con ricaduta degli stessi sui recettori presenti nelle aree circostanti procurando nocumento alla popolazione residente in prossimità. Fatto quest’ultimo confermato dai numerosi esposti presentati da cittadini nel corso della scorsa estate.
Il GIP, avendo considerato che l’intera chiusura dell’impianto avrebbe potuto compromettere l’intera gestione dei rifiuti urbani per l’area geografica di competenza della società ALIA SpA , ha consentito di mantenere l’attività nell’impianto demandando al Dipartimento ARPAT di Firenze ed all’I.C.Q.R.F. il controllo sulla gestione dei rifiuti in entrata ed uscita e sulla conseguente produzione e commercializzazione di compost.